di Dionisio Morlacco e Mario Carrozzino. Nel corso dei secoli, i nobili casati che si insediarono a Lucera, attratti dall’assegnazione del regio demanio (il terraggio), costruirono magnifici palazzi, spesso progettati da architetti di fama, in chiave autocelebrativa. Questi edifici, secondo i gusti e le tendenze dell’epoca, si caratterizzavano per il comfort e per un linguaggio architettonico raffinato, meno provinciale, che trasformò la “vecchia, angusta e sterrata Lucera” in una delle città più pulite e sane della Puglia.
Questo rinnovamento non riguardò solo l’ambito urbano, ma si estese anche al paesaggio rurale, che si vivacizzò con la costruzione di residenze di campagna, ville e vigne, soprattutto nel XIX secolo. Le nuove dimore, realizzate in perfetta armonia tra forma e funzione, divennero luoghi di villeggiatura per le famiglie nobiliari durante l’estate, trasformando il territorio in un vivace rifugio rurale. Questi edifici sono oggi considerate vere e proprie “radici di pietra”, testimonianze eleganti e vivide della cultura e delle tradizioni di chi ci ha preceduto. Sono le memorie di una società patriarcale che non dobbiamo dimenticare, per comprendere appieno le vicende di questa terra del sole e preservarle per le generazioni future.
Il nostro percorso attraverso la città e il suo paesaggio invita a scoprire queste architetture, offrendo un itinerario che si snoda tra splendide “visioni di architetture d’interni” e “una rapsodia di immagini” che ci permettono di entrare in comunione con questi luoghi e con la loro storia. Ogni dettaglio, dai fiori di magnolia che adornano gli angoli più nascosti ai ricordi evocati dal silenzio dei cortili, ci fa sentire il tempo che si ferma, riportandoci indietro in un passato ricco di emozioni e di storie da riscoprire.
Introduzione di Nunzio Tomaiuoli
con una nota storica di Massimiliano Monaco
fotografie di Mario Carrozzino
Formato: cm 24×31
Pagine: 208
Illustrazioni: 578 a colori
Copertina: cartonato
Anno di pubblicazione: 2010
di DIONISIO MORLACCO Lucera custodisce, nei suoi antichi palazzi, il racconto di epoche lontane e di realtà sociali ormai scomparse. Questi edifici, testimoni silenziosi della storia cittadina, hanno modellato l’assetto [...]
