Riconoscibile per il tratto essenziale che ha suggerito ad alcuni un accostamento alla corrente del Futurismo, fu noto soprattutto per le caricature dei divi del teatro e del cinema italiani suoi contemporanei. Esordì come scenografo nel 1928 nella compagnia di operette Riccioli-Primavera e proseguì, negli anni ’30 e ’40 a inventare costumi e scenografie per rilevanti compagnie italiane di prosa e di rivista.
Collaborò con numerosi periodici e quotidiani: Il Dramma, Le grandi firme, Il travaso delle idee, Marc’Aurelio, Settebello e Cantachiaro.
Oltre ad aver illustrato il libro Modestia a parte… di Ettore Petrolini pubblicò, nel 1920, un volume contenente diverse sue caricature, dal titolo Pupazzi, nel 1931 è il turno del libro autobiografico illustrato Nuovo per queste scene e, nel 1934, di Cento pupazzi di teatro. Nel 1935 sposò Renata Fercioni, primogenita di Giovanni Fercioni.
Perse la vita in un incidente stradale sull’Autostrada del Sole nei pressi di Cassino il 14 settembre 1967. Riposa nella tomba Fercioni ai Cimitero Monumentale di Milano.